Civita di Bagnoregio

La città che muore

Piccolissimo borgo di origine medievale situato nel comune di Bagnoregio si tratta di una vera e propria chicca tra i borghi più belli e particolari d’Italia. Ribattezzata dallo scrittore Bonaventura Tecchi “ La Città che muore ”, il paesino sorge su uno sperone tufaceo molto “precario” e rappresenta oggi una delle mete turistiche più famose del centro Italia (si conta che ogni anno più di 700mila visitatori italiani e stranieri visitino Civita ). Si trova sempre in provincia di Viterbo nel cuore della Valle dei Calanchi, a circa 15 chilometri dal Lago di Bolsena poco oltre il paese che da il nome al lago.
Questo borgo che sfida tempo ed erosione conta 11 abitanti, ma ha oltre 2000 anni di storia poiché la sua origine è etrusca. Una volta arrivati all’ampio parcheggio del belvedere da dove è inevitabile scattare qualche foto, si può raggiungere soltanto attraverso un ponte pedonale lungo circa 700 metri . Arrivati sull’altro lato si entra nel paese da Porta Santa Maria.
Il borgo è composto da piccoli vicoli e viuzze dove nel corso di questi ultimi anni si sono sviluppati numerosi negozi e ristorantini. Dagli affacci si può godere sempre di un panorama mozzafiato. Il centro del paese è Piazza San Donato, oggi chiamata “La Piazzetta ”. Sul lato frontale la facciata del Duomo di San Donato. Una particolarità del borgo è la presenza di numerosi gatti, sempre più fotografati mentre riposano all’ombra sui muretti o mentre si aggirano nelle vie del borgo, da qui la definizione “Gatti di Civita”. Diversi crolli, nel corso dei secoli, hanno fatto sprofondare nella valle anche chiese e strutture importanti, ed è forse proprio questo senso di precarietà e fragilità, a rendere ancora più suggestivo questo luogo. Passeggiando tra i vicoli si ha la reale sensazione che il tempo si sia fermato.  

Per visitare Civita si paga un biglietto di 3 euro nei giorni feriali e 5 in quelli festivi
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