Il miracolo del Corpus Domini

Il miracolo eucaristico di Bolsena porta la data del 1263, avvenuto nell’omonima cittadina mentre un sacerdote stava celebrando la messa. Al momento della consacrazione l’ostia avrebbe sanguinato.
Nell’estate di quell’anno, il sacerdote boemo Pietro da Praga, iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù Cristo nell’ostia e nel vino consacrati. Il sacerdote si recò allora in pellegrinaggio in Italia, più precisamente a Roma per pregare sulla tomba di Pietro e fugare i suoi dubbi. Il soggiorno romano lo rasserenò e intraprese il viaggio di ritorno percorrendo la Via Cassia e fermandosi così a Bolsena per pernottare. Durante la notte i dubbi di fede lo assalirono nuovamente.
Il giorno successivo celebrò una messa nella chiesa di Santa Cristina. L’evento fu poi immortalato da Raffaello nel 1512 nel celebre affresco della Messa di Bolsena ed è ricordato da un’epigrafe latina apposta nel luogo del miracolo.
Secondo quanto tramandato dalla tradizione, al momento della consacrazione l’ostia cominciò a sanguinare sul corporale. Impaurito e confuso, il sacerdote, cercando di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l’ostia nel corporale di lino e fuggì verso la sagrestia. Durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento (ancora oggi visibili) e sui gradini dell’altare.
Pietro da Praga si recò subito dal Papa di allora Urbano IV, che si trovava a Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il pontefice, allora, inviò a Bolsena il Vescovo di Orvieto per verificare la veridicità del racconto e per recuperare le reliquie. Urbano IV dichiarò la soprannaturalità dell’evento e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata Corpus Domini, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi per celebrare la presenza di Cristo nell’Eucaristia, in contrapposizione alle tesi di Berengario di Tours, secondo le quali la presenza eucaristica di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
Per ricordare questo avvenimento e custodire il corporale Urbano IV fece edificare il Duomo di Orvieto, poi ampliato con la cappella del corporale nel 1364 e la cappella nuova nel 1504 e stabilì inoltre che il Corpus Domini dovesse essere celebrato il primo giovedì dopo l’ottava di Pentecoste.
La Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente il miracolo eucaristico, le cui reliquie si conservano nel duomo di Orvieto e nella basilica di Santa Cristina a Bolsena.